retailmarketresearch by Retailtrend.it – L’Alimentare come elemento trainante dei consumi in GDO. Le principali dinamiche del Reparto con un focus sull’importanza dell’innovazione, sulle nuove attitudini di acquisto del consumatore di oggi e le opportunità che il cambiamento può rappresentare per tutti gli operatori.
Questo il tema del convegno organizzato l’8 maggio a Parma da IRI (Information Resources, Inc.) in occasione della fiera Cibus che ha visto la partecipazione di rappresentanti illustri di Industria e Distribuzione, quali Rossella Brenna – Direttore Marketing & Vendite Unes, Francesco Mutti – Amministratore Delegato del Gruppo Mutti, Maniele Tasca – Direttore Generale Selex, Mario Zani – Direttore Generale di Eurocompany S.r.l., oltre naturalmente a Angelo Massaro, Amministratore Delegato di IRI e Marco Limonta, Business Insights Director di IRI.
Il comparto degli Alimentari e delle Bevande nel largo consumo rappresenta da qualche anno il mercato più dinamico ed innovativo. Tuttavia lo stile dei consumi è mutato rispetto agli anni antecedenti la crisi economica.
Gli italiani infatti hanno appreso nuovi modelli di consumo, all’insegna soprattutto della riduzione degli sprechi e della ricerca di benessere. E nel contempo i produttori più avveduti hanno ripensato gli elementi chiave della propria offerta e i retailer più accorti hanno rivisto gli assortimenti, sintonizzandosi di più sulle esigenze dei loro acquirenti.
Nel corso degli ultimi anni l’Alimentare si è imposto come l’elemento trainante dei consumi in Gdo. Per ogni 100 euro spesi in prodotti confezionati di largo consumo nella distribuzione moderna, oltre 68 sono destinati Alimentari e Bevande con un tasso annuo di crescita del 2,3% dal 2014. A conferma della vivacità del mercato Alimentare vi è anche la progressione del fatturato che lo scorso anno ha raggiunto i 52,6 miliardi di euro, ossia il +4,1% rispetto al 2015, mentre i volumi (valori a prezzi costanti) sono cresciuti del +2,9%.
Le referenze di alimentari confezionati e bevande presenti sugli scaffali sono 218mila (con un incremento del +1,9% rispetto al 2015).
Infine, le marche industriali del food & beverage presenti nei punti vendita della Gdo sono 13.500, in crescita del +1% (sempre rispetto al 2015), a riprova che anche nell’affollamento di brand che caratterizza il panorama del largo consumo c’è ancora modo per le aziende innovative di avere successo sul mercato e conquistare i consumatori.
L’innovazione delle aziende e la revisione assortimentale delle insegne della Gdo sono entrambe orientate verso un’offerta con posizionamento “premium”. La crescita a valore del +4,1% registrata nel 2017 rispetto al 2015, è stata stimolata principalmente dalle nuove referenze, infatti il contributo alla crescita del sell out di queste ultime è stato di +9,7%, sempre rispetto al 2015. Al contrario i prodotti già esistenti hanno segnalato difficoltà a tenere le performance di mercato.
Il rinnovo dell’offerta ha avuto poi un’intensità diversa a seconda dei reparti. Tra le macrocategorie, spicca quella del freddo: il contributo maggiore è arrivato dai gelati, con il 18,9% a volume, e dai surgelati con il 17,6 per cento. Ma anche nei freschi confezionati e nella drogheria alimentare la spinta delle nuove referenze è stata importante, rispettivamente con l’11% e il 10% delle vendite. Più contenuta la spinta delle bevande con il 5%, e dell’ortofrutta confezionata con il 3%.
Cosa cercano gli Italiani? In generale è il wellness ad essere un driver decisivo nelle scelte dei consumatori della nostra penisola. Ma questo concetto di “Benessere” deve essere inteso nel senso più ampio. Nei comportamenti d’acquisto, l’attenzione al benessere e alla food safety si accompagna con sempre maggiore evidenza alla voglia di sperimentare nuovi gusti e sapori e a una ricerca di gratificazione.
Un mix equilibrato di queste tre componenti può solo giocare a favore dell’offerta assortimentale e del referenziamento di nuove proposte: ma è necessario monitorare sempre la situazione ed essere pronti ad agire tempestivamente modulando sempre l’offerta a seconda del mutamento della domanda.
NOTA : Tutti i dati sono fonte IRI. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo nel Totale Italia.